Pensione? È meglio cominciare a costruirla da giovani! Ecco come
La pensione non è un miraggio se si comincia a costruirla da giovani. Una recente indagine Ivass, l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, boccia gli italiani circa la loro conoscenza in fatto di prodotti assicurativi. Nonostante questo, però, nel nostro Paese c’è una richiesta significativa di sicurezza e benessere, soprattutto in una proiezione futura, che emerge anche nelle fasce più giovani della popolazione.
Pensione, questa sconosciuta?
La “sensibilità al tema previdenziale” è una delle questioni più spinose, che richiedono certamente di essere colmate e su cui è opportuno informarsi meglio e presto. Perché soprattutto le giovani generazioni dovrebbero conoscere meglio ciò che li aspetta per prepararsi in tempo. Interpellati, sono tanti a essere preoccupati (tra il 74% e l’82%) per il futuro economico che li aspetta quando smetteranno di lavorare.
Il welfare che ci attende.
Il gap previdenziale, per capire di cosa parliamo, non è altro che la differenza tra la prima rata di rendita di pensione e l’ultimo stipendio da lavoratore.
Maggiore sarà il gap e tanto minore sarà il tenore di vita da pensionati rispetto a quello tenuto durante la fase attiva lavorativa. Sappiamo che la pensione – con le numerose revisioni che hanno riguardato l’intero sistema negli ultimi 30 anni – non viene più determinata sulla base dell’ultima retribuzione percepita (tipicamente raggiunta nella fase più alta della carriera), ma sulla base dei contributi versati nel corso della vita lavorativa.
Chi è stato assunto prima del 1996, anno in cui è andato in vigore il sistema contributivo, calcolava la pensione sulla base dell’ultima retribuzione percepita, mantenendo quasi inalterato il tenore di vita, con in media una riduzione rispetto alla busta paga di circa il 20%. Il sistema contributivo riduce invece notevolmente la rendita pensionistica. Il calcolo della futura pensione è determinato quindi sulla base dei contributi versati nel corso della vita lavorativa: in questo caso, il gap previdenziale per un giovane che inizia a lavorare in questi anni potrebbe raggiungere un valore di circa il 50% dell’ultima retribuzione.
Il nuovo volto del lavoro
A questi elementi, va aggiunto il dato delle occupazioni sempre più spezzettate e la precarizzazione del lavoro. È importante allora capire sin dai primi anni di attività quanto sia prezioso avviare un piano di integrazione pensionistica, e colmare l’attuale sotto-assicurazione che vede, ad esempio, sul fronte della previdenza integrativa un’adesione di poco più del 16% del bacino dei giovani potenzialmente interessati.
Con la previdenza complementare, che integra la previdenza obbligatoria, è possibile infatti garantirsi un domani più sereno: la scelta migliore è non rinviare, ma aderire prima possibile alle forme di previdenza complementare, appena si comincia a lavorare. Anche piccole somme, versate in maniera costante sin dalla prima occupazione, contribuiranno ad accrescere la propria futura stabilità economica.
Un programma pensionistico assicurativo complementare, cucito su misura
Una soluzione la offre UnipolSai Previdenza Futura, il Piano Individuale Pensionistico (PIP) di UnipolSai con il quale puoi integrare la tua pensione futura. Inizia subito: puoi aderire al PIP scegliendo liberamente la somma iniziale e l’importo dei versamenti successivi in base alle tue esigenze e la tua capacità di risparmio. In un secondo momento potrai decidere di aumentare, diminuire o sospendere l’importo da versare. Con il Programma Life Cycle, poi, in funzione della tua età viene automaticamente attribuita una combinazione prefissata tra i contributi da versare nel Fondo Interno e nella Gestione Separata. Inoltre, puoi contribuire anche versando il tuo TFR, il trattamento di fine rapporto, nei casi previsti dalla legge.
Fiscalmente vantaggiosa
Tra i vantaggi del PIP, c’è la possibilità di dedurre fiscalmente dal tuo reddito gli importi versati, nei limiti consentiti dalla normativa vigente (annualmente corrispondono ad un massimo di 5.164,57 euro). È importante sottolineare, poi, il grande aiuto che un genitore può fornire al proprio figlio sottoscrivendo nel suo interesse una forma pensionistica complementare per iniziare così a creare la sua pensione complementare anche prima di ottenere un lavoro: il risparmio fiscale è garantito anche al capofamiglia per i versamenti effettuati a favore di propri familiari fiscalmente a carico.