Gap di genere, focus su problemi e prospettive: le donne e l’educazione assicurativa
Nei giorni scorsi si è svolto un webinar su un tema quanto mai attuale e su cui abbiamo voluto realizzare questo approfondimento proprio oggi, 8 marzo 2021, Festa della donna.
L’incontro è stato tenuto da Maria Luisa Cavina, capo del Servizio tutela del consumatore IVASS con titolo “Gap di genere: problemi e prospettive – Le donne e l’educazione assicurativa”.
Il webinar è servito, tra le altre cose, a fare un focus sul ruolo che le donne possono svolgere non solo per una buona amministrazione del bilancio “finanziario” della famiglia, ma anche per il mantenimento della famiglia stessa (attraverso una più ampia partecipazione al mercato del lavoro) e l’educazione finanziaria dei figli, a partire sin dalla loro più tenera età.
Le indagini nazionali e internazionali più recenti sulla conoscenza finanziaria degli italiani continuano infatti a fotografare una realtà segnata da solchi profondi per aree geografiche, genere e condizione socio-economica, dove le fasce più deboli e penalizzate risultano essere il Meridione, le donne, i giovani. Nei momenti di crisi, questi svantaggi tendono ad accentuarsi, lasciando indietro energie e risorse importanti che non possiamo permetterci di disperdere.
Per capire meglio il gender gap, sono stati evidenziati alcuni dati provenienti da recenti indagini della Banca d’Italia e la Doxa (commissionata questa dal Comitato per l’educazione finanziaria sulle famiglie italiane, l’emergenza COVID-19 e la resilienza finanziaria).
I numeri del gap in Italia
I dati raccolti mettono in evidenza l’urgenza di interventi formativi sui temi dell’educazione finanziaria, essi confermano la posizione di ritardo dell’Italia nel confronto internazionale. L’indagine pone in evidenza che l’alfabetizzazione differisce nella popolazione a seconda del livello di istruzione – che è la variabile più rilevante – ma anche in funzione del genere oltreché dell’età e della localizzazione geografica degli intervistati.
L’alfabetizzazione degli uomini si conferma più elevata rispetto a quelle delle donne (11 contro 11,4 a livello di punteggio complessivo). Il divario tra uomini e donne è particolarmente forte nel profilo delle conoscenze (4,1 per gli uomini contro 3,8 per le donne) soprattutto tra quanti hanno bassi titoli di studio e risiedono nel Mezzogiorno. Il divario è meno evidente nel profilo dei comportamenti (4,3 contro 4,1), mentre è in linea con riferimento alle attitudini (3,1 donne; 3 gli uomini).
Se si considera poi il divario di genere in base alla condizione occupazionale, emerge la rilevanza della partecipazione al mercato del lavoro, e quindi l’aspetto di un reddito personale da gestire, un fattore che influisce favorevolmente sulle conoscenze finanziarie.
C’è anche un fattore psicologico importante: quello della (s)fiducia in sé stesse.
L’indagine ci dice che gli italiani sono caratterizzati dalla consapevolezza delle proprie modeste conoscenze finanziarie. Ebbene, la tendenza a sottostimare le proprie conoscenze è più forte tra le donne, ed è crescente tra il 2017 e il 2020.
Nel 2020 il 33% delle donne ha valutato il proprio livello di conoscenza finanziaria sotto la media, pur avendo realizzato un punteggio sopra la media (tra gli uomini la percentuale è del 26 per cento).
La correlazione tra le conoscenze finanziarie e la resilienza
Il livello di conoscenze finanziarie è rilevante anche per valutare la capacità economica delle famiglie di crearsi riserve finanziarie per assorbire shock economici. Proprio sulla resilienza si è incentrata l’indagine DOXA: i dati raccolti evidenziano come la pandemia abbia intaccato non solo la salute fisica ma anche la salute finanziaria delle famiglie. La fragilità finanziaria, che esisteva già prima della crisi, si è notevolmente acuita a seguito della pandemia.
Gli esiti mostrano la stretta correlazione tra alfabetizzazione finanziaria e capacità di far fronte a momenti di crisi e di difficoltà.
Nel corso dell’emergenza COVID-19, 6 famiglie italiane su 10 hanno dichiarato di arrivare con difficoltà alla fine del mese, Se prima della pandemia il dato era pari al 46%, adesso si attesta al 58%. Più in dettaglio, il disagio colpisce specialmente i residenti al Sud/Isole (65%), le donne (61%) e i bassi livelli di istruzione (65%).
Sono risultate invece più resilienti le famiglie con elevata alfabetizzazione finanziaria.
L’educazione finanziaria e le donne
I dati appena dimostrano l’imprescindibilità di concentrare gli sforzi nell’allargare i progetti di educazione finanziaria alle donne.
Le donne sono un polo strategico per il loro ruolo centrale nella famiglia e nella società:
- 5000 interviste online ad un campione nazionale di individui di 18 anni ed oltre che fossero, all’interno del proprio nucleo familiare, la persona responsabile del a gestione dell’economia familiare o quel a più informata sulle questioni economico/finanziarie
- in quanto amministratrici del bilancio familiare gestiscono le entrate e le uscite della famiglia, stabiliscono gli obiettivi di consumo e di risparmio e, soprattutto quelle più giovani, assumono un ruolo sempre più decisivo nelle scelte finanziarie e assicurative
- per la loro tendenza a preoccuparsi del bene comune, a migliorare la situazione di coloro che le circondano, sono il punto ideale di trasmissione delle informazioni verso i figli, sin dalla più tenera età
- sono attente al nuovo, e dunque rappresentano i soggetti ideali da raggiungere ed interessare con le iniziative di formazione
- tendono a sottostimare le proprie conoscenze finanziarie pur avendo rilevanti potenzialità. La loro consapevolezza va fatta crescere, anche per facilitare il loro inserimento nel mondo del lavoro.
L’impegno dell’IVASS
L’Ivass ha incluso da tempo nel proprio Piano strategico la promozione dell’educazione assicurativa tra le iniziative volte a innalzare il livello di protezione del consumatore (donne incluse).
L’Ivass è parte attiva della “Strategia nazionale per l’educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale”, come membro del Comitato EDUFIN, costituito con lo scopo di colmare il ritardo italiano sul fronte della alfabetizzazione finanziaria, che ha come obiettivo di lungo periodo la creazione di condizioni in cui “conoscenze e competenze finanziarie siano rese disponibili a tutti, perché ciascuno possa costruire un futuro sereno e sicuro”.
Le iniziative Ivass di educazione assicurativa tengono conto della eterogeneità dei destinatari – giovani, adulti, uomini, donne – e, di conseguenza, dell’esigenza di trovare modi differenti di erogazione della formazione e differenti linguaggi in base al target, anche mediante ricorso ad approcci innovativi.
Sono state prodotte nel tempo una vasta gamma di progetti e materiali su cui potrà essere maggiormente catalizzata l’attenzione del genere femminile:
- le pillole video, i tutorial e l’ampio materiale divulgativo disponibile sul sito e sul portale di educazione assicurativa dell’IVASS nonché su quello del Comitato Edufin (quellocheconta.gov.it). Non serve diventare esperti, basta imparare le regole di base;
- le utilissime schede tecniche sui prodotti assicurativi più diffusi, redatte in modo chiaro ed intuitivo, presenti sul sito IVASS, i vademecum per evitare di incorrere nella vendita di polizze false, un quiz di autovalutazione delle proprie conoscenze assicurative, utile per ripassare i concetti fondamentali per orientarsi tra le varie forme di assicurazione;
- specifiche iniziative di educazione finanziaria rivolte agli studenti delle scuole superiori, perché è da loro che bisogna partire per formare adulti in grado di effettuare scelte consapevoli. La pandemia ha solo reso ancora più evidenti i punti di cedimento del nostro sistema e ha accesso i riflettori sui gruppi della popolazione più fragili: le donne e i giovani. Due mondi che si sovrappongono: le ultime della classe in alfabetizzazione finanziaria, infatti, sono proprio le studentesse. Con un aggravante: solo in Italia, il gender gap nasce molto presto e proprio tra i teenager. Investire nell’educazione finanziaria delle donne è fondamentale per la ripresa del Paese.